Anche quest’anno le spiagge sarde sono state depredate del bene più prezioso: la propria sabbia; i malfattori sono turisti furbetti che trovano vari escamotage per portarsi a casa la prova reale di essere stati in quel litorale da cartolina, un romantico souvenir per ricordare l’aver vissuto, anche per pochi giorni, in questa Isola magica. La meravigliosa attrice sarda Caterina Murino è stata protagonista di un toccante video dove parla della bellezza delle nostre spiagge e invita tutti a portare la Sardegna nel cuore senza portarsi via i preziosi granelli dai litorali.
A questi personaggi, però, non bastano le foto ricordo, vogliono far arrivare proprio un vero pezzo di Sardegna a casa, a volte si parla di chilogrammi di arena, ciottoli e conchiglie, suddivisa in sacchetti o bottiglie etichettati, per riconoscere la provenienza delle varie spiagge (forse, nella criminale idea del furto, è l’unica cosa positiva per capire dove riportarla), che fortunatamente son state intercettate durante i controlli all’aeroporto di Cagliari – Elmas, come mostrano i post dell’infaticabile associazione “Sardegna rubata e depredata” che, oltre a informare sui social che l’attività di furto di sabbia e ciottoli ecc. dalle spiagge è proibita e sanzionata, si fa anche carico di riportare l’arena sequestrata nei rispettivi arenili; le foto che pubblicano sulla quantità di sabbia ritrovata è imbarazzante.
I più prepotenti architettano modi sempre più ingegnosi (così pensano) per portarsi a casa i granelli sardi; ne sa qualcosa un turista tedesco di 57 anni che ha provato a spedirsi la sabbia via posta in un pacco che, avendo destato sospetti alla Posta, è stato rimandato indietro all’albergo di Loiri Porto San Paolo, in Gallura, mittente del plico, da qui la denuncia per poi risalire al turista furbetto che è stato sanzionato con una multa di circa mille euro; un’altra trovata poco simpatica riguarda una parrucchiera campana che ha pensato bene di chiedere ai suoi follower sui social di spedirle delle bottigliette con la sabbia trovata durante le loro vacanze, sminuendo la richiesta chiedendone “solo” una bottiglietta di succo di frutta. Ancora una volta lo staff di “Sardegna rubata e depredata” è intervenuto a segnalare questa deplorevole richiesta.
Ma perché non si può prendere la sabbia come souvenir neanche in quantità minime? Ebbene, oltre ad essere un reato sanzionabile con multe che vanno dai 1.549 a 9.296 euro, portare via la sabbia provoca un danno ambientale gravissimo, anche se in minima quantità; basti pensare a quanto tempo ci impiega la formazione della sabbia che è già difficile per l’erosione a cui è naturalmente esposta, se poi ogni persona che passa si porta via una manciata di sabbia, si rischia che un giorno non si potrà più andare in quella spiaggia e sarà tardi anche per chi si pente di aver fatto tale gesto. Infatti, ci sono anche molti turisti pentiti che si ripresentano dopo anni e, chiedendo scusa per loro o per i loro parenti si muovono per restituire il maltolto; alcuni hanno ritrovato la “refurtiva” in soffitta, durante un trasloco e si son mossi per riportare la sabbia sull’Isola; altri hanno aspettato anche 50 anni per tornare sui propri passi. Ma tutti loro sono del parere che, purtroppo, fino a pochi decenni fa, portavano via la sabbia con molta leggerezza e senza pensare di mettere a rischio interi ecosistemi marini. Probabilmente, con l’emergenza per i cambiamenti climatici, si sta molto più attenti alle problematiche ambientali e si cerca di fare qualcosa anche per riparare agli errori del passato.